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Il ruolo della letteratura nella gestione del razzismo

Febbraio è il Black History Month (permettetemi di non tradurlo in italiano) negli Stati Uniti e in Canada. Voglio dare il mio contributo con una riflessione che mi lavora dentro da tanto tempo.

 

Tutti noi abbiamo il nostro personale rapporto con la gestione del razzismo che ci è stato inculcato dalle nostre società bianche e dominanti. Personalmente trovo che il lavoro da fare sia enorme e non mi dia mai tregua. I meccanismi su cui poggia la discriminazione, in questo caso delle persone dalla pelle scura, sono profondamente radicati, in me come in tutti i miei coetanei. Fanno capolino quando meno me lo aspetto, e spesso mi fanno vergognare.

Una lettura importantissima in questo senso per me è stata White Fragility, di Robin Di Angelo. Per la prima volta qualcuno mi ha detto chiaro e tondo che non devo vergognarmi se ogni tanto questi meccanismi sfuggono al mio controllo. Molto più vergognoso è reprimerli senza affrontarli, e lasciarli passare quando li osserviamo negli altri.

Il mio lavoro, però, era cominciato prima di leggere questo importante libro. Una cosa di cui mi sono resa conto molto presto nella mia vita mobile, è che avvicinarsi alle persone, conoscerle, familiarizzare con le loro situazioni e i loro stili di vita, è il modo migliore per smontare razzismo e discriminazione.

Quando tornavo in Italia dai miei primi soggiorni africani, la classica domanda che mi veniva rivolta era “ma non hai paura?”. Dopo aver conosciuto e convissuto per mesi con sudanesi, angolani e bissau-guineani, sapevo di non avere assolutamente nulla da temere. Chi investigava sulla mia paura non li conosceva. Formata al razzismo, non sapeva che il rischio non viene dal diverso colore della pelle nè da uno stile di vita differente.

Per me, che atterravo sul continente africano con la stessa forma mentis dei miei connazionali, quella fu una delle prime più grandi lezioni che mi venne dal contatto con la diversità. Non tutti, però, hanno la mia fortuna. Non tutti possono andare a vedere e toccare con mano come vivono persone di culture diverse.

Tutti, però, possono (e devono) fare qualcosa nella gestione del razzismo. Ad esempio, leggere. E non mi riferisco solo a saggi come quello di Robin Di Angelo, o a tomi storici che ci raccontano cos’è successo o non successo in passato a tale e talaltro popolo.

Mi riferisco al tesoro immenso, incommensurabile, che ci offre la letteratura. Alla quantità e incredibile varietà di storie che i libri ci mettono a disposizione.

Parlo anche dei romanzi, naturalmente. Ce ne sono di meravigliosi, e raccontano, spesso con accurato realismo, come vivono gli afro-americani (mi riferisco a questo gruppo perché scrivo il post per il Black History Month). Non solo nei patimenti e nelle discriminazioni, ma anche nei valori, nelle gioie, nelle avventure, negli amori.

E’ entrando nelle loro storie che possiamo conoscerli un pochino, calarci, anche se solo attraverso una pagina, nei loro sentimenti, in tutto quello che costituisce il costrutto delle vite di ogni persona ad ogni latitudine.

 

Foto di The New York Public Library su Unsplash

Il mio invito è dunque: leggete, leggete, leggete. Romanzi di autori afro-americani, su storie di afro-americani, biografie, autobiografie, avventure, spaccati di vita. Metteteli nelle vostre librerie, regalateli, ordinateli. Per chi decide di cominciare oggi, sono felice di condividere (in ordine assolutamente sparso) dei titoli che ho apprezzato e ritengo importanti. Per fortuna molti sono tradotti in italiano.

Letture che ho amato

Comincio da La strada, di Ann Petry, un capolavoro. Un romanzo vividissimo e doloroso, che ci porta nel cuore di Harlem nell’immediato dopoguerra, e direttamente dentro le case e le condizioni di vita della comunità afro-americana all’epoca.

Tutti i romanzi della grande Toni Morrison, in particolare Amatissima, Sula e L’occhio più azzurro. Nessuno, a mio avviso, è stato capace di dipingere in modo così realistico e doloroso le condizioni degli afro-americani in diverse epoche.

Il colore viola, di Alice Walker, un classico, da cui è anche stato tratto un film. Ma tutti i suoi romanzi sono importantissimi, e alcune sue poesie veramente belle, in particolare la raccolta Once.

A proposito di Alice Walker, è lei che mi ha fatto conoscere Zora Neale Hurston, grandissima scrittrice, antropologa ed esponente dell’Harlem Renaissance, in particolare ho amato I loro occhi guardavano Dio e Mules and Men.

Brother (il titolo resta in inglese anche nella traduzione italiana), di David Chariandy (canadese), è un bellissimo e toccante romanzo sulla vita di due fratelli che crescono tra povertà e discriminazione alla periferia di Toronto.

Angela Davis – foto di Unseen Histories su Unsplash

La storia di un matrimonio, di Andrew Sean Greer. L’autore è uno statunitense bianco, ma la potenza della narrazione della storia di una coppia (marito e moglie) di afro-americani negli anni ’50, è potentissima e altamente evocativa. Bravo Greer!

Un altro tamburo, di William Melvin Kelley. Una storia originale e inedita, che narra di un villaggio immaginario negli Stati Uniti, dove un gruppo di afro-americani abbandona tutto e se ne va. La stessa vita di Kelley è interessantissima per avvicinarsi a certe realtà degli afro-americani negli Stati Uniti.

Se la strada potesse parlare, di James Baldwin, ma tutta la sua opera è da leggere.

La grandissima Maya Angelou ha scritto la sua biografia in diversi volumi. Consiglio di leggerli tutti, ma se non potete o volete, per favore leggete almeno il primo, Io so perché canta l’uccello in gabbia. Bellissime anche le sue poesie.

L’autobiografia di Angela Davis, la storia appassionante di una grande donna.

Conosco Audre Lorde solo come poetessa (grandissima), ma ha scritto anche romanzi, e un’autobiografia (che ho ordinato, vi saprò dire).

The Yellow House, di Sarah M. Broom, è la storia della casa dell’autrice, ma anche di New Orleans, e della vita degli afro-americani in questa città. La sua scrittura non mi ha riscaldata, ma il ritratto che fa della città e dei suoi abitanti è interessantissimo.

Link e risorse varie

Qui potete scaricare il racconto di come Alice Walker ha riscoperto Zora Neal Hurston, e il suo tributo a questa grande donna.

Qui ci sono 25 titoli molto interessanti.

Un bellissimo articolo sul perché è importante leggere non solo di razzismo ma anche di storie di vita degli afro-americani.

Qui c’è il riassunto della discussione sulla letteratura afro-americana tenuta dal té letterario di Expatclic, di cui sono orgogliosa ideatrice.

E naturalmente, scrivetemi se volete scambiare titoli, idee e segnalazioni. Buone letture.

Claudia Landini
Ginevra, Svizzera
Febbraio 2021
Foto di testata: Unsplash

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