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Gestire una comunità online, un’enorme soddisfazione

Si è da poco conclusa l’asta silenziosa che ogni anno io e il mio team di Expatclic proponiamo per raccogliere fondi per il nostro adorato sito. Con questo post voglio ringraziare pubblicamente tutti coloro che ci hanno sostenute, ma anche riflettere sui primi 15 anni di questo viaggio all’interno di una meravigliosa comunità.

Quando nel 2004 ho lanciato Expatclic, non immaginavo che di lì a poco mi sarei trovata a gestire una comunità online. Pensavo che l’impegno si sarebbe concentrato sulla produzione di materiale di qualità, e sul rispondere a singole richieste d’aiuto.

gestire una comunità onlineInvece, il successo dei nostri forum ha reso subito chiaro che ci trovavamo di fronte a un fenomeno collettivo. Le donne espatriate avevano voglia, ma anche un grande bisogno, di discutere, confrontarsi. Per i primi anni, fino all’avvento dei social, i nostri forum sono stati frequentatissimi, e il nostro lavoro come moderatrici molto intenso.

Quando è stato chiaro che Facebook aveva soppiantato le nostre belle discussioni, li abbiamo chiusi, e abbiamo spostato la comunità su un gruppo FB. Questo ha portato vantaggi e limitazioni che non starò a discutere qui, ma ha anche dato alla comunità un diverso potenziale di ampiamento.

La natura stessa dei social, però, rende a mio avviso complicato afferrare il cuore della comunità, vederne il senso e l’anima. Gestire una comunità online vuol dire non avere mai un feed-back chiaro e preciso, e andare, a volte, un po’ a tentoni.

Per fortuna – o per abilità 🙂 – su Expatclic non abbiamo mai avuto grandi casi di aggressitivà o litigi. La comunità si è sempre dimostrata rispettosa e partecipativa in modo costruttivo. Anche le conversazioni private (e vi assicuro che ce ne sono tantissime!) sono sempre all’insegna del buon umore, del rispetto reciproco e di una sana curiosità per l’altro.

 

 

Come si misura però il livello di gradimento di una comunità? La risposta ovvia, nel gestire una comunità online, è misurare quanto i servizi promessi vengano erogati in maniera puntuale. E anche se siamo convinte che Expatclic sia una delle reti più solide, vaste e generose sul pianeta (virtuale e non), a volte non è semplice rispondere a tutte le domande che ci vengono poste, o avere l’informazione giusta al momento giusto.

La risposta però, ci è arrivata con l’asta silenziosa online che si è appena conclusa.

Per chi non lo sapesse, Expatclic è retto da un’associazione non profit italiana a statuto estremamente semplice e che non prevede operazioni commerciali, quindi niente vendite online, pubblicità, o publiredazionali. Cose alle quali, del resto, non ci è costato rinunciare perchè non ne siamo grandi fan.

I soldi per mantenere il sito però, da qualche parte vanno tirati fuori. L’idea di un’asta silenziosa online ci è sembrata carina (ci piace l’idea che la comunità doni, ma anche che riceva qualcosa in cambio) e da tre anni la manteniamo come evento fundraiser fisso.

Quando l’abbiamo lanciata, lo scorso ottobre, eravamo, come sempre, piuttosto agitate. Non ci piace molto fare la parte di chi deve chiedere.  Sappiamo anche che ci sono tante cause e tanti progetti mille volte più meritevoli di attenzione di Expatclic. E quando, all’inizio, nessuno acquistava o donava, era con disappunto che sentivo crescere un sentimento di frustrazione che non prometteva niente di buono.

Ho spiegato spesso che per me donare è molto importante. Ritengo però altrettanto importante mostrare gratitudine verso chi ci aiuta. Credo che non ci sia bisogno di dire che per questa comunità io da sempre mi adopero con grande abnegazione, anche a costo di sacrificare del tempo che potrei spendere con i miei cari. Ho quindi dentro di me questa spontanea convinzione che chi ha ricevuto aiuto, un sorriso, un commento azzeccato o un contatto utile, debba cogliere opportunità come quelle dell’asta per mostrare gratitudine.

Quindi all’inizio ero un po’ immusonita, ve lo dico molto sinceramente 🙂 Ero anche seriamente preoccupata su come avremmo fatto a coprire tutte le spese di mantenimento del sito se la gente non avesse comprato o donato.

Due giorni prima della fine dell’asta, sono dunque entrata nel conto Paypal di Expatclic per capire come avremmo potuto spremere i pochi fondi raccolti. Ho avuto una sorpresa che mi ha ribaltato l’umore e mi ha provocato un’ondata di calore e gratitudine che difficilmente dimenticherò.

Le donazioni erano fioccate abbondantissime, ma la piattaforma dell’asta non le registrava come acquisti e quindi non faceva salire il contatore. Di fatto, un sacco di gente, molte persone con le quali non abbiamo neanche mai interagito, ha donato quello che ha potuto. Mi ha commosso trovare donazioni magari di dieci o quindici euro da parte di donne che so per certo non stanno passando il momento finanziario più facile. Mi ha toccato vedere come persone che non hanno mai – per quanto ne so – usufruito dei servizi di Expatclic, abbiano donato generosamente.

Questo post è per ringraziarle tutte. Le ringrazio non solo perchè donando mi dimostrano che apprezzano il lavoro che facciamo su Expatclic, e la nostra presenza costante al fianco delle espatriate. Quello che il loro appoggio mi dice è che la comunità che ho creato e che da così tanti anni alimento con amore e passione infiniti, da qualche parte, in qualche modo e per qualcuno conta. E non posso immaginare niente di più bello e significativo dell’usare il mio tempo e la mia esperienza per lasciare un segno nelle vite altrui, e magari anche rendendole più felici.

W Expatclic e W Voi!

 

Claudia Landini
Novembre 2019
Foto ©ClaudiaLandini

 

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