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Cosa succede ai clienti di coaching al termine del programma?

clienti di coaching

Sono coach da tredici anni. Ho quindi accumulato un buon numero di clienti di coaching, che fanno ormai parte del passato ma che sono comunque ancora nel mio presente. Perchè con molti di loro la relazione non finisce mai, ed è anche questa la cosa che mi piace moltissimo di una professione in cui il rapporto umano è al centro.

 

La magia di quando con i clienti di coaching comincia ad instaurarsi quella relazione profonda che sarà poi alla base del successo del programma è una delle cose che più mi piace del mio lavoro come coach. E anche se ormai, per me, non è più ammantata della novità che mi faceva provare all’inizio, resta uno dei motivi per cui considero questa professione estremamente preziosa.

La relazione con i clienti di coaching è molto intima e non si può – nè si deve – condividere. C’è però un aspetto che considero molto interessante, e cioè: cosa succede tra loro e la coach quando il programma finisce? Nella mia esperienza, solo cose belle. Credo di essere ormai intorno alle 700 sessioni di coaching date, potete quindi immaginare quante persone sono passate davanti al mio schermo (in rari casi nel mio salotto). Ed è solo guardandomi indietro e poi nel presente che mi rendo conto che questo lavoro è forse più un regalo per chi lo dà che per chi lo riceve. Ecco alcune situazioni rispetto ai miei clienti di coaching passati.

Foto: Unsplash

Clienti di coaching con cui ho perso i contatti

Non so quantificare, e non posso dirvi se questo è quanto successo più spesso per me. Ci sono, sicuramente, un gran numero di clienti di coaching di cui non ho più saputo nulla. Donne dal volto ormai nebuloso, nomi che fatico a collegare a un periodo senza rifletterci a lungo, ma tutte persone che ho nel database e che, all’occorrenza, rispondono celermente e sempre con affetto ai miei messaggi.

Ho dovuto, ad esempio, contattarli tutti recentemente quando ho fatto il passaggio a Professional Certified Coach con l’International Coaching Federation. Anche se ai tempi mi avevano già dato il permesso di fornire, se necessario, i loro dati alla federazione, ho voluto per scrupolo avvisarli che avevo avviato il processo e che forse sarebbero stati contattati.

Ad eccezione di alcuni che non hanno reagito, o che hanno cambiato indirizzo di posta elettronica e non sono rintracciabili sui social, tutti gli altri sono stati contenti di sentirmi e abbiamo colto l’occasione per aggiornarci sulle nostre rispettive vite.

Foto: mia

Quelli a cui resto legata attraverso i social

Per me che sono  una socialona, questo è un modo bellissimo di tenersi in contatto. Seguirsi su FB, LinkedIn o altro, ci permette di tenerci sempre informate sulle cose che animano le nostre vite. E all’uopo, ci si può facilmente e rapidamente contattare attraverso di loro, insomma, il rischio di perdere per sempre i contatti – finchè esisteranno i social – è scongiurato.

Quelli che non mi dimenticano e tornano di tanto in tanto

I miei clienti sanno che possono sempre contare su di me, anche dopo che il programma è finito. Mentre non posso assicurare loro un’assistenza pari a quella che garantisco durante il programma, sono sempre felice di dare un consiglio, un’informazione o sentirci per un saluto.

Ci sono però alcuni clienti che di tanto in tanto sentono il bisogno di una sessione di coaching – magari per fare il punto, o perchè desiderano un feedback su una cosa specifica. E’ bellissimo ritrovarli magari a distanza di mesi, se non di anni, e riallacciare quell’intimità che non si perde mai. E’ anche straordinario, per me, rendermi conto di come tutto quello che loro han condiviso durante il programma di coaching, mi sia entrato dentro e riemerga con chiarezza quasi cristallina.

Foto: Alessandra Ferrario

I clienti di coaching che entrano per sempre nella mia vita

Una volta che il programma è definitivamente chiuso, può succedere che si dia il via a un’amicizia, a una collaborazione professionale – o a entrambi – con grande naturalezza. Non c’è niente come un programma di coaching per conoscersi a fondo e per stringere un legame duraturo. Se ci pensate,  fiducia, apertura, comunicazione chiara e rispettosa, ascolto profondo e accompagnamento sincero, tutte cose così importanti nelle relazioni, nel percorso di coaching vengono allenate talmente profondamente, da costituire già, alla fine del programma, una base molto solida per continuare la relazione in altri ambiti.

Per fortuna questo è quanto mi è successo molto spesso. Tante delle donne della mia equipe di Expatclic (presenti e passate) sono state mie clienti di coaching. Con alcune ho avuto collaborazioni interessanti, altre sono diventate carissime amiche, e in certi casi sono state loro ad aiutare me in tanti sensi.

Ogni volta che chiudo un programma di coaching piango. Salutarsi alla fine dell’ultima sessione è un momento emotivamente molto carico. Di solito riesco ad aspettare fino a quando ci si è disconnessi, a volte no. Più passa il tempo, però, più comincio a guardare alla fine del programma di coaching come a una nuova opportunità, e questo rende meno severo il momento del distacco, e lo ammanta di gioiosa aspettativa. Soprattutto ora, dopo dieci anni di professione, mi rendo conto che non avrei mai potuto scegliere un lavoro che non avrebbe arricchito la mia vita di interazioni umane.

 

Claudia Landini
Ginevra, Svizzera
Marzo 2023

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